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Emirati Arabi
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Emirati Arabi

Study Tour 2022

Camilla e Claudia Pellegrini, partecipanti Study Tour Dubai 2022

 

Abbiamo partecipato allo Study Tour 2022 organizzato da AIOP Giovani a Dubai.

Oltre all’evidente vantaggio di potersi frequentare e confrontare con altri imprenditori in campo sanitario e di poter quindi discutere problemi comuni abbiamo avuto la possibilità di avvicinarci e parzialmente conoscere il sistema sanitario di un paese del Medio Oriente.

Di Dubai ci hanno colpito l’avanguardia e ricchezza di progetti architettonici. In effetti in edilizia, scenografia ed innovazione Dubai offre importanti realtà e può vantare alcuni primati, come l’edificio più alto al mondo (Burj Khalifa con 828 m), la pista da sci costruita nel mezzo del deserto ecc. È anche palpabile la voglia degli emiratini di stupire e primeggiare. È forte il loro interesse ad avvicinarsi ai modelli dell’occidente e ancor più a superarli, pur consapevoli di una attuale necessaria collaborazione ricercata in modo evidente, quasi esasperato.

Durante il viaggio abbiamo avuto modo di visitare vari ospedali universitari e non. Le attrezzature ci sono sembrate mediamente all’avanguardia. Abbiamo notato però scarsità di pazienti e quello che ci ha colpito di più è stata la pressoché assenza di persone anziane e malate. L’impressione è quella di un “sistema sanitario giovane per giovani”, non ancora costretto a confrontarsi con l’avanzare dell’età della sua popolazione e dei problemi connessi. L’impressione è stata confermata dalla risposta del Direttore Sanitario durante la visita del South German Hospital alla domanda su come viene affrontata la gestione del crescente numero di malattie croniche: “…un problema con cui non si sono ancora dovuti confrontare, essendo i loro potenziali utenti giovani e sani…”

Ci è sembrato che il concetto di salute sia percepito in modo olistico tanto è vero che l’argomento “salute” viene trattato all’interno della categoria “relax”. Il paziente dovrebbe essere al centro di tutto, raggiungere la guarigione inserito in un contesto ottimale sia di competenze cliniche che ambientali. L’architettura delle strutture è concepita per creare una atmosfera che favorisca il processo di rigenerazione e recupero dell’utente, ambienti trasparenti e luminosi, inseriti nel contesto naturale, ampi spazi e giardini interni sono concetti alla base della maggior parte dei progetti architettonici.

Come da noi viene riferita carenza di personale, particolarmente di personale specializzato. Rispetto al nostro modello gestionale però ci sembra sia data più importanza alla valorizzazione del ruolo specifico del professionista, per esempio il medico fa “solo” il medico, non ha competenze-doveri burocratici, il che produce un migliore sfruttamento delle risorse disponibili.

Per ora competenze e capacità vengono acquisite all’estero. Consapevoli della difficoltà nel reperirle e del valore di una futura indipendenza, stanno investendo per crearle al loro interno. L’università, situata all’interno del Thumbay Hospital, è apparsa molto attiva e vivace, molte donne, presenti in numero superiore agli uomini come da noi in occidente, strumentazione adeguata ed abbondante a disposizione degli studenti.

Attualmente il loro bacino d’utenza sono il Nord Africa e l’Asia, ma l’ambizione sarebbe di diventare punti di eccellenza in modo da sviluppare un turismo sanitario. Obiettivo che attualmente ci è sembrato ancora lontano, per quanto raggiungibile visto l’abbondante apporto di denaro che permetterà di accorciare i tempi di organizzazione e sviluppo sia strutturale che professionale.

 

 

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